La città anseatica di Lubecca è Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987. La vecchia capitale della Lega Anseatica conserva gran parte della sua vasta e meravigliosa area medievale. Insieme alla zone residenziali sorte nell XIV e XVI secolo, interi quartieri commerciali e artigianali riflettono ancora oggi il profilo originale della città tedesca che, per secoli, dominò il mondo degli affari nell’Europa del Nord.

Fondata nel 1143 dal conte Adolfo II di Holstein su un’isoletta della costa del Mar Baltico, nei pressi dell’estuario del fiume Trave, visse ben presto una straordinaria ascesa commerciale. Nei secoli successivi, infatti, arrivò a controllare il traffico marittimo tra il Mar Baltico e l’Europa e, fino al 1535, fu la capitale della Lega Anseatica.
La prima Hansa (cooperativa mercantile) venne costituita nel 1161 a Vilby, sull’isola di Gotland, di fronte alla costa sud-est della Svezia. Con il passare degli anni sorsero numerose leghe tra le quali si stabilivano accordi su prezzi, magazzinaggio e divisione dei mercati. Nel 1358 oltre 200 di queste leghe formarono la Lega Anseatica, o Teutonica, che dominò il commercio europeo nel Baltico e nel Mare del Nord. Il suo potere, che andava da Bergen a Colonia, da Londra a Novgorod, fu tale che ben presto alcuni porti rivali o ostili alla cooperazione caddero in disgrazia per la strategia tattica degli associati o per il boicottaggio. Lucerna fu scelta come capitale della Lega Anseatica e, di conseguenza, assunse un enorme potere militare e politico; potere paragonabile a quello di Venezia e Genova, repubbliche marinare che dominavano il Mar Mediterraneo.
Sorsero magazzini per la conservazione del baccalà, dell’allume per la pittura, del legno per le caravelle, fucine per la fabbricazione di armi e di utensili, granai, botteghe, depositi di pelli, lane, spezie, gioielli e tessuti preziosi. Lubecca esportava stoffe e importava seta dall’Oriente, facendola arrivare dal Mediterraneo attraverso Bruges e Londra; inoltre, ogni anno, a Lubecca si tenevano le assemblee dell’Hansa per stabilire i regolamenti e le strategie.
La decadenza di Lubecca fu determinata principalmente da quattro fattori: la scoperta dell’America, l’Unione di Kalmar (alleanza tra regni scandinavi), la scomparsa dei grandi banchi di aringhe nel Mare del Nord e, soprattutto, la guerra dei Trent’anni (1618-1648).

La pianificazione urbana di Lubecca si basava su una differenziazione sociale ben netta: verso ovest si costruirono quartieri residenziali e fabbriche dei mercanti; a est risiedevano i commercianti meno facoltosi e gli artigiani.
Il centro storico della città anseatica, sviluppatosi su una collina e protetto dal fiume Trave, è percorso da due strade principali, risalenti all’epoca della fondazione della città ed è formata da tre zone. Nella prima si trovano il Burgkloster (convento domenicano), il quartiere degli artigiani (Koberg) con la chiesa gotica di San Giacomo e l’ospedale dello Spirito Santo (XIII sec.).
Nella seconda si hanno le due chiese più importanti di Lubecca, San Pietro e la Cattedrale (Dom); nei pressi delle banchine, si trovano i magazzini del sale e il celebre Holstentor, porta fortificata eretta nel 1477, con due torri gemelle di pietra.
La terza zona è il centro medievale: qui si trovano la chiesa di Santa Maria, il Rathaus (municipio) e la piazza del Mercato (Marktplatz).



I bombardamenti subiti nel corso del secondo conflitto mondiale distrussero quasi un quinto della superficie di Lubecca e danneggiarono le chiese di Santa Maria, di San Pietro, la Cattedrale. Alla fine della guerra, la città venne ricostruita suscitando numerose polemiche e critiche. Nonostante gli errori, Lubecca presenta oggi una grande armonia: molte delle sue case e dei suoi angoli conservano il loro aspetto medievale e rievocano gli anni del massimo splendore della Lega Anseatica.