Patrimoni UNESCO in Ucraina

In Ucraina troviamo sette siti inseriti dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, sei culturali e uno naturale. Scopriamoli insieme.

Kiev, Cattedrale di Santa Sofia e laura di Kievo-Pechersk

La cattedrale di Santa Sofia, con relativi edifici monastici, e la laura di Kievo-Pechersk d Kiev sono Patrimoni dell’Umanità UNESCO dal 1990. La cattedrale si caratterizza per l’originale struttura e per la ricchezza di mosaici e affreschi. La laura, fondata all’inizio dell’XI secolo ma interamente ricostruita nei Seicento, svolse un ruolo fondamentale come centro religioso e culturale. Il suo prestigio permise la diffusione del cristianesimo ortodosso in Ucraina.
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Centro storico di L’viv

Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1998. La città medievale di L’viv fu per molti secoli un importante centro amministrativo, religioso e commerciale. Ha conservato intatta la sua topografia mediavale e molti edifici di epoca barocca. E’ ancora tangibile l’impronta delle varie comunità etniche che si sono succedute nel tempo.

L’viv Cattedrale di San Giorgio

Arco geodetico di Struve

Katerinowka a Antonivka, Oblast di Khmelnytskyi — Felschtin a Hvardiiske, Oblast di Khmelnytskyi — Baranowka a Baranivka, Oblast di Khmelnytskyi — Stara Nekrasivka a Nekrasivka, Oblast di Odessa
Sito transnazionale, Patrimonio Unesco dal 2005. Si tratta di una catena di triangolazioni geodetiche che partono da Hammerfest in Norvegia per arrivare al Mar Nero, attraversando dieci nazioni, per una lunghezza complessiva di circa 2.820 km. Questa catena fu ideata e impiegata dallo scienziato baltico-tedesco Friedrich Georg Wilhelm von Struve fra il 1816 e il 1855 per determinare le esatte forme e dimensioni della Terra, tramite un lungo segmento di un meridiano. Tutto ciò ha contribuito a stabilire l’esatta dimensione e la forma del nostro pianeta e ha segnato un passo importante nello sviluppo delle scienze della terra e della mappatura topografica. Si tratta di uno straordinario esempio di collaborazione scientifica tra gli scienziati provenienti da diversi Paesi, e di collaborazione tra monarchi per un’importante causa scientifica. Originariamente, l’arco era costituito da 258 triangoli e da 265 punti fissi principali. Il sito ne comprende 34 punti delle stazioni originali, che erano stati realizzati mediante segnali di diversi tipi: buchi scavati nelle rocce, croci di ferro, “ometti” di pietre, obelischi, etc.

Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa

Sito transnazionale, Patrimonio Unesco dal 2007, esteso nel 2011 e nel 2017. E’ composto da 77 siti situati in 12 Paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina. Si tratta di uno straordinario esempio di faggete non disturbate dall’antropizzazione che si sono sviluppate dopo la fine dell’ultima era glaciale. Queste foreste sono indispensabili per comprendere la storia e l’evoluzione del faggio, che si è diffuso a tutte le altitudini, dalle zone costiere alle montagne, partendo dalle originarie aree glaciali dell’Europa sud orientale.

Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati

Patrimonio Unesco dal 2011, è la magistrale testimonianza della sinergia tra diversi stili architettonici progettati dall’architetto ceco Josef Hlavka dal 1864 al 1882. Tutti gli edifici si trovano all’interno dei confini della città di Chernivtsi. Il sito, un eccellente esempio di architettura storicistica dell’Ottocento, comprende anche un seminario e un monastero ed è dominato dalla cruciforme chiesa-seminario dalla volta a cupola, circondata da giardino e parco. Il complesso mostra influenze architettoniche e culturali dal periodo bizantino in poi e incarna la forte presenza della Chiesa ortodossa durante il dominio asburgico; questo elemento riflette perfettamente la politica austro-ungarica basata sulla tolleranza religiosa.

Tserkvas in legno della regione dei Carpazi in Polonia e Ucraina

Patrimonio dell’Umanità dal 2013. Situato nella periferia orientale dell’Europa centrale, questo patrimonio transnazionale include sedici tserkvas (chiese). Sono state erette con tronchi di legno orizzontali tra il XVI e il XIX secolo dalle comunità di fede ortodossae greco-cattolica. Le tserkvas offrono la testimonianza di una peculiare tradizione costruttiva, radicata nel disegno ecclesiastico ortodosso ed intrecciata con elementi della tradizione e riferimenti simbolici alla cosmogonia locale. Le tserkvas sono costruite su un piano tripartito sormontato da cupole e volte aperte su uno spazio quadrilatero o ottagonale. Esse si caratterizzano anche per la presenza di iconostasi, di decorazioni policrome sulle pareti interne e di diversi elementi appartenenti ad arredi storici. Elementi importanti di alcune tserkvas sono i campanili in legno, i recinti parrocchiali, le logge e i cimiteri.

Antica città di Chersonese Taurica ed il suo Chora

Patrimonio Unesco dal 2013. Questo sito include i resti di una città fondata nel V secolo a.C. dai Dorici sulle rive settentrionali del Mar Nero (sud-est della Crimea). Esso comprende sei parti corrispondenti ai resti della città e l’entroterra agricolo diviso in diverse centinaia di Chora, trame rettangolari di uguale dimensione. In questi appezzamenti veniva praticata la viticoltura, la cui esportazione è proseguita fino al XV secolo. Il complesso include diversi edifici pubblici, quartieri residenziali, nonché monumenti cristiani del primo cristianesimo, resti di insediamenti dell’Età della Pietra e dell’Età del Bronzo, fortificazioni romane e medievali, sistemi di chiese e approvvigionamento idrico ed esempi molto ben conservati di vigneti e pareti di separazione. Nel III sec. a.C., il luogo era considerato il centro vitivinicolo più produttivo del Mar Nero ed è rimasto un importante centro commerciale sotto gli imperi greco, romano, bizantino e del Mar Nero settentrionale. Si tratta di un eccezionale esempio di sfruttamento democratico della terra associato ad un’antica polis, aspetto che riflette perfettamente l’organizzazione sociale esistente all’interno della città.

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