Le incisioni e le pitture rupestri di Tanum, in Svezia, sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1996. Esse rappresentano, per la loro qualità artistica, una testimonianza eccezionale dell’arte primitiva. Opera di un popolo sedentario e dedito all’agricoltura, alla pesca e al commercio, raffigurano, con la loro varietà tematica, i momenti principali della vita quotidiana nell’Età del Bronzo nei Paesi Scandinavi. Le figure incise e dipinte si distinguono per stilizzazione e ieraticità, ma sono anche notevoli per la forza espressiva dell’insieme.
Nel Mesolitico (protrattosi in Nord Europa dal 9000 al 4000 a.C.), dopo l’ultima glaciazione si hanno in tutto il continente europeo mutamenti climatici che incidono profondamente sulla vita dell’uomo. In Scandinavia i primi insediamenti umani si concentrarono lungo le aree costiere, come quelle di Tanum e Bohuslän, e nelle zone lacustri. A mano a mano che salì il livello del mare, e anche per l’aumento delle precipitazioni, si allargarono le aree boschive; l’alimentazione iniziò a diversificarsi per lo sviluppo della pesca e l’intensificarsi dell’attività di raccolta.
Con il Neolitico (4000-3000 a.C.), dal Mar Nero fino all’Oceano Atlantico si verificò una grande rivoluzione che, grazie alla diffusione della pastorizia e dell’agricoltura, rese possibile la nascita di comunità sedentarie. Vennero costruiti i primi rudimentali attrezzi: asce di pietra levigata, zappe per ripulire il terreno dagli sterpi e dissodare la terra, contenitori d’argilla in cui conservare e cucinare il grano.
In una vasta zona che dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca arriva alla Scandinavia si affermò la cultura del “Bicchiere imbutiforme”, che prende il nome dalla forma prevalente delle ceramiche: ma mentre in Scandinavia questa cultura rappresentò ancora il primo aspetto del Neolitico, nelle zone meridionali il rame era già conosciuto e lavorato.
Sempre nell’Europa del Nord prese in seguito piede la cultura della “Ceramica a cordicella”, che deriva il nome dalla forma dei motivi decorativi.


Dopo l’Età della Pietra si hanno l’Età del Rame, del Bronzo e del Ferro. L‘Età del Bronzo si sviluppò nel Nord tra il 1800 e il 1500 a.C. e rappresentò il periodo di massimo splendore della cultura preistorica in Svezia. In Europa settentrionale, per la lontananza dalle principali rotte commerciali e per la mancanza di importanti giacimenti metalliferi, il Neolitico durò più a lungo che nel resto del continente, e la metallurgia fece la sua comparsa solo in un periodo successivo: la Scandinavia, pur molto ricca grazie al commercio dell’ambra, mancava delle principali materie prime e cominciò tardi a importare metalli. Nel sud della Svezia gli artigiani raggiunsero tuttavia una grande abilità nella lavorazione di questi materiali, forgiando armature di livello artitico e ottimi laminati (asce, elmi, punte di lancia, spade).
Era già diffuso l’uso di carri a due ruote, trainati da cavalli, e il ritrovamento di numerose barche e slitte conferma l’esistenza di una carpenteria molto efficiente.
All’inizio i morti venivano seppelliti sotto grandi tumuli di terra, e solo nel I millennio a.C. si iniziò a praticare la cremazione e iniziò a diffondersi l’abitudine di custodire le ceneri all’interno di urne funerarie decorate.
Una grande importanza rivestiva il culto del Sole, propiziatore di fertilità e fecondità.
La maggior parte delle incisioni rupestri di Tanum e Bohuslän risale a questo periodo. I motivi rappresentati sono una testimonianza completa della cultura dell’epoca: barche e dischi solari, animali domestici e selvatici, elementi del paesaggio ed esseri umani impegnati nelle attività quotidiane, e poi immagini fantastiche forse di significato religioso.

La datazione delle incisioni poste presso il mare è facilitata dalla considerazione che nei primi secoli dopo la glaciazione le acque arrivavano a un’altezza di 29 metri sopra l’attuale spiaggia: perciò quelle più in alto sono le più antiche.
Nella regione di Bohuslän sono stati scoperti circa 1500 siti archeologici con incisioni rupestri; intorno a Tanum se ne concentrano più di 300. Il numero totale di figure incise supera le 40 mila unità, più che in tutto il resto della Scandinavia. A Tanum, su una stessa roccia convivono animali terresri, un pesce, una barca con rematori sovrastata da un disco solare e una figura umana in posizione eretta. Questo curioso insieme non rappresenta una vera e propria scena, perché il raggruppamento delle incisioni non risponde a un intento narrativo. Non è raro che un’incisione più recente si sovrapponga a una anteriore.
Le schematismo delle figure è una caratteristica costante. Fra i motivi più rappresentati ci sono slitte e barche simili alla future imbarcazioni vichinghe. In genere le figure umane hanno le gambe con contorni ben delineati, mentre il corspo è un semplice quadrato o addirittura una linea da cui si dipartono gli arti e la testa.
Più che la rappresentazione della vita quotidiana o il desiderio di creare un’opera duratura, sembra che agli anonimi artisti importasse il momento della creazione in sé, probabilmente con una valenza magico-religiosa.