In Ungheria troviamo otto siti inseriti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, di ciui sette culturali e uno naturale. Scopriamoli insieme.
Budapest, rive del Danubio, quartiere del castello di Buda e Andrássy Avenue
Patrimonio dell’Umanià UNESCO dal 1987 (esteso nel 2002). La città di Budapest, nata dall’unione di due distinti nuclei urbani sorti sulle due rive del Danubio, il quartiere fortificato di Buda e la città di Pest, porta i segni di numerosi interventi edilizi che hanno dato vita a una straordinaria mescolanza di vecchio e nuovo. Lungo le vie di Pest sorgono a stretto contatto palazzi medievali, rinascimentali, rococò e neoclassici. Buda, invece, è dominata dagli edifici della corte: il Palazzo Reale a sud e il Quartiere del Castello a nord.
Il simbolo dello sviluppo della città come moderna metropoli è Avenue Andrássy, che fu inserita nella lista Unesco nel 2002. Dal 1872, la Avenue trasformò radicalmente la struttura urbana di Pest, insieme alla costruzione della prima ferrovia sotterranea nel continente europeo (1893-96).
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Hollókő
Patrimonio Unesco dal 1987. Per la sua peculiare architettura spontanea delle sue 126 case e dei suoi edifici rurali, l’agricoltura tradizionale, i boschi che si estendono per 141 ettari e il paesaggio che la circonda, Hollókő costituisce un esempio singolare perfettamente conservato di una modesta cittadina ungherese, sopravvissuta alla rivoluzione agricola del XX secolo.

Grotte dell’Aggtelek e Slovak Karst
Questo sito transnazionale è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1995 (esteso nel 2000). Nella zona carsica tra Ungheria e Slovacchia sono disseminate più di 700 grotte che hanno consentito di studiare i movimenti geologici preistorici e i mutamenti climatici. Esse costituiscono un sistema carsico dalla tipica zona temperata e mostrano una combinazione estremamente rara di effetti climatici tropicali e glaciali, consentendo di studiare la storia geologica di decine di milioni di anni.

Monastero di Pannonhalma e ambiente circostante
Patrimonio dell’Umanità dal 1996, fondato nel 996 dai benedettini sulla collina dove, secondo la tradizione, nacque San Martino, il vescovo di Tours. Oltre ad essere un significativo complesso architettonico, la cui storia può essere ricostruita attraverso i diversi stili che lo caratterizzano (il più antico risale al 1224), rappresentò un importante centro di evangelizzazione e di diffusione della cultura. I benedettini, infatti, proprio qui diedero inizio alla loro opera di conversione degli ungheresi, qui fondarono la prima scuola del Paese e qui scrissero il primo documento in lingua ungherese (1055). Inoltre, la comunità monastica fece in modo di promuovere la cultura in tutta l’Europa centrale. Oggi il monastero di Pannonhalma ospita una scuola e la comunità monastica.

Parco Nazionale di Hortobágy
Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1999. L’ambiente naturale della puszta di Hortobágy è quello di una sterminata steppa a erbe basse, interrotta da zone umide, stagni e acquitrini e ravvivata qua e là da lembi residui di bosco. Al valore paesaggistico e naturalistico si affianca quello culturale, con gli usi, i costumi e il folklore dei pastori della puszta.
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Cimitero paleocristiano di Pécs
Patrimonio Unesco dal 2000. Le tombe riccamente decorate e architettonicamente pregevoli della città romana di Sopianae (l’odierna Pécs) risalgono al IV secolo d.C. Esse sono importanti sia dal punto di vista architettonico che strutturale in quanto sono state costruite come camere funerarie sotterranee con cappelle commemorative sopra il suolo; dal punto di vista puramente artistico sono interessanti in quanto riccamente decorate con splendidi affreschi raffiguranti temi cristiani.

Panorama culturale del lago Fertö / Neusiedlersee
Patrimonio dell’Umanità dal 2001. La regione del lago di Neusiedl fu il luogo di incontro di culture diverse per otto millenni. Tutto ciò è testimoniato dal suo variegato paesaggio, frutto di una simbiosi evolutiva tra attività umane e ambiente fisico. La caratteristica architettura rurale dei villaggi che circondano il lago e la presenza di diversi palazzi risalenti al XVIII e al XIX secolo aggiungono notevole interesse culturale all’area.

Paesaggio delle coltivazioni della regione del vino Tokaj
Patrimonio Unesco dal 2002. Il paesaggio culturale di Tokaj testimonia la lunga tradizione di produzione vinicola in questa regione ricca di basse colline e valli fluviali. Il sistema intricato di vigneti, fattorie, villaggi e piccole città, con le loro storiche reti di cantine, illustra ogni aspetto della produzione dei famosi vini Tokaj, strettamente regolamentata da quasi tre secoli.
