In Slovenia troviamo quattro Patrimoni dell’Umanità UNESCO, di cui due siti culturali e due naturali. Scopriamoli insieme.
Grotte di Škocjan (San Canziano)
Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1986. Estese per più di cinque chilometri e profonde anche 230 metri, sono uno dei luoghi più famosi al mondo per quanto riguarda lo studio dei fenomeni carsici. Le grotte offrono al visitatore la possibilità di affacciarsi a un mondo sotterraneo inconsueto, plasmato nei secoli dal continuo lavorio delle acque.
l carsismo è un fenomeno geologico diffuso praticamente in tutti i luoghi del pianeta dove si hanno affioramenti di rocce calcaree. L’acqua superficiale, che ha in soluzione anidride carbonica, dissolve chimicamente il calcare, per poi ridepositarlo sotto forma di stalattiti, stalagmiti, cortine, ecc. Il carsismo prende il nome dalla regione del Carso, divisa tra Italia, Slovenia e Croazia.
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Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa
Krokar e Snežnik-Ždrocle
Sito transnazionale, Patrimonio Unesco dal 2007, esteso nel 2011 e nel 2017. E’ composto da 77 siti situati in 12 Paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina. Si tratta di uno straordinario esempio di faggete non disturbate dall’antropizzazione che si sono sviluppate dopo la fine dell’ultima era glaciale. Queste foreste sono indispensabili per comprendere la storia e l’evoluzione del faggio, che si è diffuso a tutte le altitudini, dalle zone costiere alle montagne, partendo dalle originarie aree glaciali dell’Europa sud orientale.

Palafitte preistoriche attorno alle Alpi
Patrimonio dell’Umanità dal 2011. Questo sito transnazionale unisce 111 piccoli siti individuali e comprende i resti di insediamenti palafitticoli preistorici, costruiti dal 5000 al 500 a.C. sui bordi di laghi, fiumi o paludi. Gli scavi, condotti solo in alcuni di questi siti, hanno fornito testimonianze che consentono di comprendere la vita alpina durante il Neolitico e l’Età del Bronzo e, soprattutto, le modalità con le quali le comunità interagivano con il loro ambiente.

Patrimonio del mercurio – Almadén e Idrija
Patrimonio Unesco dal 2012. Il complesso Unesco include i siti minerari di Almadén (Spagna), dove il mercurio venne estratto fin dall’antichità, e Idrija (Slovenia), dove il mercurio fu trovato per la prima volta nel 1490 d.C.; sono le due miniere di mercurio più grandi al mondo.
Il sito spagnolo include alcuni edifici, tra cui il Castello Retamar, chiese e abitazioni tradizionali. Il sito sloveno comprende negozi di mercurio e infrastrutture, quali diverse abitazioni e un teatro, destinati ai minatori. I due siti rappresentano un’eccezionale testimonianza dell’importanza del commercio intercontinentale di mercurio che ha generato importanti scambi tra il Vecchio Continente e l’America nel corso dei secoli.
