Patrimoni UNESCO in Romania

In Romania troviamo otto siti scelti dall’UNESCO quali Patrimoni dell’Umanità. Scopriamoli insieme.

Delta del Danubio

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1991. Situato all’incrocio di importanti rotte migratorie, presenta in alcuni periodi dell’anno altissime concentrazioni di uccelli di moltissime specie, anche rare: la ricchezza biologica delle acque offre ampie possibilità di nutrimento, mentre lanche, isolotti e canneti costituiscono microambienti molto diversificati consentendo a ogni specie di trovare il proprio habitat d’elezione. Oltre agli uccelli, altri gruppi animali sono presenti nel Delta del Danubio, facendone una delle zone più importanti al mondo per la diversità biologica.
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Chiese della Moldavia

Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1993 (con un’estensione del sito nel 2010). Con le pareti esterne completamente affrescate e le splendide pitture all’interno, rappresentano una pregevole testimonianza dell’arte bizantina nell’Europa dell’Est. Mescolando abilmente elementi tradizionali e apporti personali, gli anonimi autori dei cicli pittorici hanno saputo creare uno stile assolutamente originale, raggiungendo un notevole livello artistico nella rappresentazione delle scene religiose, uniche per complessità nell’insieme iconografico ispirato alla religione ortodossa.
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Villaggi con chiese fortificate in Transilvania

Patrimonio Unesco dal 1993 (esteso nel 1999). Si tratta di sette villaggi – Biertan, Prejmer-Tartlau, Viscri, Dârjiu, Saschiz-Keisd, Câlnic, Valea Viilor – dotati di chiese fortificate che forniscono un’immagine vivida del paesaggio culturale della Transilvania meridionale. Fondati dai Sassoni della Transilvania, sono caratterizzati dal loro particolare sistema di pianificazione territoriale, di insediamento e di organizzazione di unità agricole familiari risalenti al Medioevo. I villaggi sono dominati dalle loro chiese fortificate, erette dal XIII al XVI secolo.
Il primo sito includeva esclusivamente la chiesa di Biertan, circondata dal borgo fortificato, che si ispira a una tipologia molto comune nell’Europa medievale, condizionata dalle continue guerre che imponevano di fortificare anche i luoghi di culto. Fondata nel Duecento dai Sassoni durante le loro migrazioni in Transilvania, sorge su una piccola collina, è protetta da un doppio giro di mura e ha mantenuto al suo interno l’aspetto originale.

Monastero di Horezu

Patrimonio dell’Umanità dal 1993. Situato in uno splendido scenario sul versante meridionale delle Alpi Transilvaniche, Horezu ha conservato la struttura originaria risalente all’epoca del principe Constantin Brincoveanu, al quale si deve la sua fondazione nel 1688. Riprende lo schema dei monasteri del Monte Athos, con una chiesa principale circondata da cappelle minori disposte secondo una pianta a croce. Gli affreschi sono attribuiti al pittore greco Costantinos, fondatore di un’attiva scuola di pittura murale e di icone.

Centro storico di Sighișoara

Patrimonio Unesco dal 1999. Fondata alla fine del XII secolo da artigiani e commercianti, chiamati Sassoni della Transilvania, Sighișoara ha conservato nel centro storico le caratteristiche di un piccolo borgo medievale fortificato che, per molti secoli, occupò una posizione strategica lungo importanti rotte commerciali.

Cittadelle daciche di Orăștie

Patrimonio dell’Umanità dal 1999. Le cittadelle daciche sono complessi fortificati costruiti tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. per proteggere la popolazione locale dalle incursioni romane. Le rovine di questi antichi insediamenti circondati da mura offrono una preziosa testimonianza della potenza e della portata innovatrice della civiltà dacica.

Chiese lignee di Maramureș

Patrimonio Unesco dal 1999. Le otto chiese lignee di Maramureș – Chiesa della presentazione della Vergine al Tempio a Bârsana, Chiesa di San Nicola a Budeşti, Chiesa di Santa Paraskeva a Deseşti, Chiesa della natività della Vergine a Ieud, Chiesa dei Santi Arcangeli a Șișești, Chiesa di Santa Paraskeva a Poienile Ize, Chiesa dei Santi Arcangeli a Târgu-Lapu, Chiesa dei Santi Arcangeli a Șișești – offrono una panoramica sulle soluzioni architettoniche adottate dalle comunità che popolavano le regioni montuose della Romania settentrionale. Caratteristiche comuni a tutti gli edifici sono la struttura alta e stretta, la presenza di un campanile slanciato e la copertura in assi in legno.

Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa

Sito transnazionale, Patrimonio Unesco dal 2007, esteso nel 2011 e nel 2017. E’ composto da 77 siti situati in 12 Paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina. Si tratta di uno straordinario esempio di faggete non disturbate dall’antropizzazione che si sono sviluppate dopo la fine dell’ultima era glaciale. Queste foreste sono indispensabili per comprendere la storia e l’evoluzione del faggio, che si è diffuso a tutte le altitudini, dalle zone costiere alle montagne, partendo dalle originarie aree glaciali dell’Europa sud orientale.

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